VORREI...
Ed. Otma


Sottolineiamo per tutte le poesie qui pubblicate lo stile letterario a rime vivaci e concise. L'autrice rivela una capacità compositiva e interpretativa fatta di concetti manifestati in modo conciso ma essenziale, una caratteristica, questa, che ben si addice agli stilemi moderni della letteratura, evidenziando intuizione e abilità espressiva lodevoli.
A ciò si aggiunge la chiarezza del suo pensiero che si "snoda" in maniera logica e coerente, senza autocompiacimenti di "ritorni inutili e superflui, che tornerebbero a danno della scioltezza d'insieme, e mantenendo così in modo costante un ritmo che sa di giuste cadenze. Oltre a questi aspetti, che potremo definire "estetici", sottolineiamo i valori concettuali messi in risalto dalle poesie qui pubblicate. Si tratta, come già accennato, dei valori fondamentali dell'uomo, per i quali vale la pena vivere perché intrisi d'amore, di gioia, di positivi ideali e, anche, di sofferenza e di dolore.
Ma questa è la realtà del "nostro" umanesimo. E noi siamo sinceramente grati a Principia Bruna Rosco per averceli proposti a meditazione.
Lino Lazzari - Capo Redattore Eco di Bergamo
VORREI...
Vorrei possedere la libertà
per andare incontro alla vita.
Vorrei non mendicare un sogno
che mi doni la speranza.
Vorrei morire pensando che ci sarà il ritorno. Vorrei non temere la vita
quando il sole non c'è.
Vorrei accettare il dolore
che mi farà coraggiosa.
Vorrei amare le mie notti
spese a combattere il desiderio.
Vorrei sentire la voce del silenzio
che mi porta le parole di una passione.
Vorrei partire ebbra d'amore
che mi ridoni il senso della parola vivere.
Vorrei trafiggere il vento
che eccita i pensieri della mia adolescenza.
Vorrei sconfiggere il mostro
che mi riserva i giorni senza valore.
Vorrei ripudiare la coscienza
per non conoscere la vergogna di un'illecita verità. vorrei rinascere immortale
quando ci sarà il giorno del giudizio.
Vorrei cancellare la memoria
quando mi strugge il pensiero.
Vorrei adulare la speranza
che scioglie la paura del domani.
Vorrei che il tempo della pietà
cancelli l'indifferenza del carnefice.
Vorrei che il fantasma del destino
venga sepolto nel più lontano dei cimiteri.
Vorrei essere una cometa
che sull'onda del vento va incontro alla libertà. Vorrei...
Vorrei...
Vorrei....
LA SECONDA VITA
Ho vissuto
la prima vita
intensa
completa
e, forse
sapevo già
che tutto sarebbe finito.
Ero lontana
al di là di tutti
nel viaggio
pieno di solitudine
e, dopo
nella mente
la tua immagine
era li tra la gente
a cercarmi fra i tanti volti,
era lì
davanti alle vetrine
a guardare le miriadi di cose,
era lì
sotto un'insegna
a leggere un libro,
era lì
con l'allegria
l'evanescenza
e le parole
che non bastano più.
E, crederò
quando sarai qui
ad esprimere quell'avidità
quel desiderio reale
di sogni
di viaggi
di corpi
e allora vivrò
la seconda vita.
Sono lontana
sono in viaggio
e, forse
sapevo già
di essere attesa.
LE ALI TARPATE
E' faticoso
essere aquila
ed avere le ali tarpate.
Il cammino è crudele
supplico la fine d
i un doloroso travaglio.
La voce arriva
e segna il mio volto
di vorticosi rigagnoli
frantumati e sparsi
sul vestito della festa.
Sono in viaggio
l'istinto risarcisce l'amore
e non inganno più me stessa
coi mille belletti.
Sono un'aquila voglio volare
dove l'eco della tua voce
mi giungerà tutti i giorni
tutti gli istanti
senza più chiedermi il perché
di questo amore
che resterà sempre all'ombra.
Imbocco l'ultima strada
dove mi aspetta la consegna
di un amore non vissuto
nato di te
legato al mio
e, con ali immaginarie
volo sul mio passato
ma è tardi
è tardi per tornare indietro.
ERA TE CHE VOLEVO
Era te che volevo
ed ho sfidato il destino.
Era te che volevo
ed ho sedotto la libertà.
Era te che volevo
ed ho dipinto l'illusione.
Ti amavo.
Tutto è finito.
Il passato non ritorna
il silenzio custodirà il segreto
la memoria ruberà il ricordo
l'eco mi porterà la voce
ma
ora
rendo il mio tempo
al mio pensiero d'artista
che rigenera la mia capacità di creare
per non diventare burattino
per non tarpare le ali dell'aquila
per uccidere la donna che tu hai generato
e assopire il dolore
e cancellare il trucco dal mio viso
e ritornare a sfiorare la speranza
che mi porta il profumo di te
che mi parla di un amore caldo
che vorticosamente travolge
immortala
ferma il tempo
d'improvviso muta la vita
e poi fugge
tra le ombre
i silenzi
e va lontano
solo
verso una terra senza confini
navigando in un mare in burrasca
pieno di tempeste
senza la certezza del ritorno
e poi cancellarlo
e far finta di dimenticare
di essere felice
crudelmente viva
e svettare
svettare sulla mia arte
ma
era te che volevo
era te che volevo.